Sono opere grazie alle quali viene modificata la struttura delle strade nei ‘punti focali di attraversamento delle specie in modo da scongiurare il ripetersi annuale delle stragi degli individui in migrazione.
Barriere antiattraversamento + stagni riproduttivi sostitutivi
In collaborazione con il Comune di Pontassieve (FI): realizzazione 1993-1997 (specie principali di riferimento: Triturus carnifex; Lissotriton vulgaris; Bufo bufo; Rana dalmatina; Pelophylax esculentus e Pelophylax lessonae)
In collaborazione con il Comune di Impruneta (FI): realizzazione 1997 (specie principali di riferimento: Triturus carnifex; Lissotriton vulgaris; Bufo bufo; Rana dalmatina; Pelophylax esculentus e Pelophylax lessonae)
Barriere antiattraversamento + sottopassi
Progetti definitivi, entrambi in collaborazione con Settore Viabilità della Provincia di Firenze:
Nel territorio comunale di Figline Valdarno (FI) nell’ambito della realizzazione della variante alla Strada Regionale 69 (specie principali di riferimento: Bufo bufo, Rana dalmatina, Hyla intermedia).
Nel territorio comunale di Impruneta (FI) nell’ambito della realizzazione della variante della S.P.2 ‘Chiantigiana per Grassina’ (specie principali di riferimento: Bufo bufo; Rana dalmatina; Hyla intermedia).
Barriere antiattraversamento + viadotto
La grande strada di scorrimento detta ‘Della Vignarca’ collegando Piombino con Follonica taglia in due l’Oasi WWF Orti-Bottagone costituita dalle ultime paludi che restano dell’antico Lago costiero di Piombino. L’alto traffico veicolare che vi circola ha costituito per anni la causa di morte non solo degli Anfibi ma anche di migliaia di individui appartenenti ad altre classi faunistiche.
In occasione della necessità che emerse alla fine degli anni ’90 di progettare alcuni importanti lavori di rifacimento della strada a cura della Provincia di Livorno, il WWF propose di modificare il tracciato e di farlo passare a nord dei due habitat palustri. Non essendo questa soluzione praticabile si decise di comune accordo fra gli Enti di prevedere nel tratto più a rischio di attraversamento delle specie un intervento specifico finalizzato a ristabilire completamente la connessione ecologica fra le due aree precedentemente separate. L’intervento, unico al mondo nel suo genere, progettato in collaborazione fra WWF (nella persona del Dr. Carlo Scoccianti) e l’Ufficio tecnico della Provincia, fu realizzato nel 2003 ed è consistito nel ‘rialzamento’ di circa quattro metri della strada rispetto al piano di campagna con costruzione di un viadotto di 215 m, composto da 9 campate. Lo spazio atto al passaggio delle specie, compreso fra il piano di campagna e la parte inferiore di ogni campata, è di circa 1,6 m. Prima e dopo il tratto stradale sopraelevato sono inoltre state messe in opera alcune centinaia di metri di barriere antiattraversamento per fauna minore, allo scopo di convogliare opportunamente gli individui sotto il viadotto e aumentare dunque l’efficacia della nuova soluzione per un tratto ancora più ampio.
Barriere antiattraversamento sul confine di aree protette
In alcuni casi le barriere antiattraversamento sono state posizionate sul confine di aree protette per evitare la dispersione degli individui in aree limitrofe a rischio:
In collaborazione con il Comune di Campi Bisenzio (FI): realizzazione 2013, Oasi WWF Stagni di Focognano, lato che fronteggia la Strada Provinciale 5 ‘Lucchese per Prato’ (specie principali di riferimento: Triturus carnifex; Lissotriton vulgaris; Bufo viridis; Hyla intermedia; Pelophylax esculentus e Pelophylax lessonae). In questo caso l’intervento è finalizzato anche alla protezione del Riccio (Erinaceus europaeus) e di altre specie della piccola fauna terricola (Talpa, Talpa europaea; etc.).
In collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, presso Sesto Fiorentino (FI): realizzazione 2013, Oasi WWF Area Erpetologica Protetta Val di Rose, lato che fronteggia a nord le strade e i parcheggi del Nuovo polo Scientifico Universitario (specie principali di riferimento: Triturus carnifex; Lissotriton vulgaris; Bufo viridis; Hyla intermedia; Pelophylax esculentus e Pelophylax lessonae). In questo caso l’intervento è finalizzato anche alla protezione del Riccio (Erinaceus europaeus) e di altre specie della piccola fauna terricola.